4 NOVEMBRE: UNA DATA DA NON DIMENTICARE

Per chi inizia ad avere i capelli bianchi e qualche anno sulle spalle, il 4 novembre è il lontano ricordo di un
giorno di vacanza, ma anche la celebrazione di un evento storico che ormai ha compiuto un secolo.

 

Non c’è alunno del passato e anche del presente che almeno una volta non abbia partecipato alla sua
celebrazione La scena che si ripete è sempre la stessa: ritrovo davanti il Municipio di tutte le autorità, le
rappresentanze delle forze armate (carabinieri, alpini, qualche reduce di guerra), la banda musicale e un
corteo di bambini, insegnanti che con la loro presenza testimoniano l’importanza dell’evento e quanto sia
utile mai negare la memoria storica. Anche quest’anno Favria ha celebrato il 4 novembre (per questioni
organizzative è stato rinviato a domenica 10) e la scuola con la sua rappresentanza ha partecipato. Una
delegazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi ha presenziato insieme ai compagni della primaria. Dopo
l’alzabandiera vicino al monumento degli Alpini, il Sindaco ha effettuato il discorso commemorativo a cui ha
fatto seguito quello del Sindaco, Carruozzo Sofia, del Consiglio Comunale dei Ragazzi e infine i bambini di
quinta hanno recitato una poesia. Successivamente il gruppo si è spostato in chiesa e all’uscita sono state
deposte le corone davanti ai monumenti dei caduti presenti nella cittadina. Se questa può essere definita la
cronaca di una giornata, quanti sanno perché si celebra il 4 Novembre?
Istituita nel 1919, è l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale,
al Fascismo, all’Italia repubblicana. Nel 1921, in occasione della celebrazione della Giornata dell’Unità
Nazionale e delle Forze Armate, il Milite Ignoto venne sepolto solennemente all’Altare della Patria a Roma.
Nel 1922, poco dopo la marcia su Roma, la festa cambiò nome in Anniversario della Vittoria, assumendo
quindi una denominazione caratterizzata da un forte richiamo alla potenza militare dell’Italia, mentre dopo
la fine della seconda guerra mondiale, nel 1949, il significato della festa è tornato quello originale,
diventando la celebrazione delle forze armate italiane e del completamento dell’Unità d’Italia. Infatti, con la
vittoria nella prima guerra mondiale, l’Italia completò l’unità nazionale, iniziata con il Risorgimento, con
l’annessione di Trento e Trieste, tant’è che questo conflitto è considerato da alcuni storici la quarta guerra
d’indipendenza italiana. Celebrarla significa quindi non dimenticare una parte fondamentale della storia,
cioè quella dell’unità del nostro paese, prendere atto che morirono molti giovani (alcuni non avevano
neppure la maggiore età) e che le guerre non sono mai una vera vittoria perché, come diceva il poeta
Ungaretti, alla fine ci sono più croci nei cuori che nei cimiteri.
Il Consiglio Comunale dei Ragazzi